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Aprile,18,2024

LA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE AL CENTRO DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL 28 SETTEMBRE

Approda in Consiglio regionale la proposta di legge regionale sulla doppia preferenza di genere. Il testo, presentato già nel 2015 dal capogruppo di “Calabria in Rete”, Flora Sculco, e’ stato infatti inserito al terzo punto dell’ordine del giorno della prossima seduta dell’Assemblea legislativa calabrese, calendarizzata per venerdì 28 settembre. La proposta di legge, che sara’ relazionata dal presidente della prima Commissione “Affari generali e istituzionali” del Consiglio regionale, Franco Sergio, ha come titolo “Promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali”. “La proposta – si legge nella relazione illustrativa del testo normativo – mira a garantire nel sistema elettivo regionale calabrese il principio di equilibrio di entrambi i generi, ormai consolidato nella giurisprudenza europea e costituzionale e presente nella maggior parte degli Statuti regionali e degli enti locali, nei Consigli e nelle Giunte delle autonomie territoriali, nonché delle Regioni. Tale misura rappresenta una priorità imprescindibile per ragioni di democrazia e di civiltà giuridica e sociale, anche in considerazione – si aggiunge – dell’esito delle ultime consultazioni elettorali che hanno visto giungere agli scranni consiliari della Regione Calabria solo una donna. La proposta, peraltro, attua pienamente i principi di cui agli articoli 3, 51, primo comma, 117, settimo comma, e 122 Costituzione, nonché il comma 2 dell’articolo 38 dello Statuto regionale, secondo cui “La legge regionale promuove la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive”. Inoltre – è riportato ancora nella relazione illustrativa – la proposta di legge elaborata dalla Sculco “si pone in linea con la legge 215/2012 (Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Disposizioni in materia di pari opportunità nella composizione delle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni), e con il novellato articolo 35, comma 3 bis, dello Statuto che introduce la misura minima del 30% per la rappresentanza di genere all’interno della Giunta regionale.

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