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Marzo,28,2024

IL PERSONAGGIO. CRISTIANO LUCARELLI: “COSENZA, UN PEZZO DEL MIO CUORE”

“Torno sempre volentieri e ogni volta che vengo ricevo sempre molto affetto. Ricambio sempre quest’affetto. Alla fine sono andato a salutare i ragazzi della curva. Oggi c’era uno stadio bellissimo, sembrava di essere tornato ai tempi di quando c’ero io”. Parole e musica di Cristiano Lucarelli nella mixed zone del San Vito-Marulla, a margine della gara che il suo Livorno ha pareggiato contro il Cosenza (1-1). L’abbiamo visto salutare affettuosamente tutti in sala-stampa, ma l’immagine più bella resta il saluto ai tifosi rossoblu a fine gara. Una storia d’amore quella tra Cristiano, Cosenza e il Cosenza mai interrotta, nonostante siano passati ventitré anni. L’attaccante di Livorno nell’estate del 1995 passa al Cosenza (Serie B) nell’ambito dell’operazione che porta Marco Negri al Perugia. In Calabria, con 15 gol contribuisce alla salvezza dei rossoblu, piazzandosi al quinto posto nella classifica cannonieri dietro a Dario Hübner, Vincenzo Montella, Pasquale Luiso ed Alfredo Aglietti. Prestazioni che gli regalano la convocazione di Cesare Maldini nella Nazionale Olimpica, per i giochi di Atlanta 1996, dove gioca titolare in coppia con Marco Branca. Era il Cosenza di Bortolo Mutti, subentrato a Fausto Silipo alla quarta giornata, che guidò i suoi all’11° posto in classifica con 48 punti. Era il Cosenza di Zunico, Napolitano, Miceli, De Paola, che in avanti poteva contare su Marulla, Lucarelli e Tatti. Un Cosenza che faceva vibrare forte il San Vito e la Curva Sud, che incitava Lucarelli sul ritmo della storica sigla del cartone “Mazinga Z” di Dino Verde. Cosenza trampolino di lancio per una carriera importante nel calcio italiano, con il titolo di capocannoniere della Serie A nel 2004/2005, con 24 gol in 33 partite. Parma, Padova, Atalanta, Valencia (Spagna), Lecce, Torino, Livorno, Shakhtar Donetsk (Ucraina), Parma e Napoli le maglie indossate, dopo aver lasciato la Calabria, e poi gli anni da allenatore. L’anno scorso il primo incrocio da allenatore del Catania, ieri il nuovo abbraccio. A chi gli fa notare il regalo che porta in mano, durante l’intervista, risponde di avere “un pantaloncino del Cosenza, perché la roba che ho io è un po’ datata, allora mio figlio mi avevo chiesto di rinnovare il guardaroba. Kevin Marulla, che per me non dico sia un figlio, anche se l’ho visto piccolo, ma un fratello sicuramente, è stato gentile a farmi questo regalo. Onestamente i cimeli del Cosenza – conclude il tecnico del Livorno – sono sempre importanti anche per me, anche se ora sono un po’ cresciuto rispetto a mio figlio!”. “Sarà un campionato duro per il Livorno ed il Cosenza, ma alla fine festeggeranno entrambi”, il suo augurio, accompagnato da un ampio sorriso, prima di accomodarsi nel pullman della propria squadra di ritorno in Toscana, pensando già al ritorno al Picchi del 9 febbraio 2019.

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