Inchiesta Calabria Verde: le sigle sindacali chiedono un cambiamento immediato

“Quanto sta emergendo dall’inchiesta della procura di Catanzaro sulla gestione dell’ente strumentale Calabria Verde e’ molto inquietante”. Lo si legge in un documento unitario delle segretarie regionali di Cgil, Cisl e Uil. I sindacati “nel sostenere il lavoro della Magistratura ritengono fondamentale ricercare e perseguire ogni responsabilità al fine di bonificare un ente diventato carrozzone di clientele, corruzione e collusione, molte volte usato come bacino elettorale e di malaffare. In un momento strategico per la sicurezza e manutenzione del territorio, il settore della manutenzione e forestazione ha bisogno di un profondo cambiamento e rilancio. I lavoratori – affermano ancora i sindacati – sono vittime di questo sistema perverso e più volte denunciato”. Cgil, Cisl e Uil ritengono necessario “un immediato cambiamento nella gestione delle politiche forestali e di manutenzione del territorio. Nelle scorse settimane i sindacati confederali avevano presentato al Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio alcune proposte, anche per una cabina di regia unica con la protezione civile per attivare un coordinamento su gestione e prevenzione al fine di un piano regionale per la messa in sicurezza e manutenzione del territorio e di un utilizzo appropriato dei lavoratori forestali. Riteniamo sia utile attivare con urgenza il confronto con la Giunta regionale onde evitare che si possano disperdere le risorse del governo destinate al patrimonio forestale calabrese”. Intanto il coordinatore regionale di fratelli d’Italia Ernesto Rapani, ha chiesto a tutti i comuni colpiti dagli eventi alluvionali, di costituirsi parte civile nel processo penale. “La bufera giudiziaria che ha investito Calabria Verde è la riprova della beffa subita da Rossano e Corigliano e da tutti gli altri comuni. “Al danno – spiega Rapani – si aggiunge adesso questa beffa dal sapore amarissimo per tutti coloro che hanno subito danni a causa dell’alluvione che ha colpito le nostre comunità. Non possiamo rimanere inermi di fronte a questi abusi perpetrati ai danni dei cittadini. E Legambiente ricorda che un anno fa l’associazione denunciò l’uso improprio dei fondi comunitari. Calabria Verde, da strumento utile ai cittadini e al territorio calabrese, si e’ trasformato negli anni in luogo di corruttela e di tangenti, di lottizzazione politica a ogni livello e di gestione del patrimonio e delle risorse pubbliche fuori da ogni regola. Legambiente Calabria chiede alla magistratura di continuare in questa opera di bonifica che deve arrivare alle radici profonde di un sistema malato, corrotto e in mano a faccendieri e politicanti da strapazzo che hanno sperperato soldi pubblici e minato persino l’etica e l’immagine di tanti onesti lavoratori che pagano una cattiva gestione non per loro responsabilità.


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