CATANZARO, CODACONS AL COMUNE: "VERIFICHE PERIODICHE SU 'PASS INVALIDI'"

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Sono decine, forse addirittura più di un centinaio, i permessi intestati a soggetti deceduti che, secondo la denuncia del Codacons, risultano in circolazione nella città capoluogo di regione”. È quanto si legge in una nota dell’associazione Codacons Calabria. “Il problema dei ‘furbetti’ del tesserino – spiega Francesco Di Lieto del Codacons – finisce per ripercuotersi su tutti i cittadini. Infatti chi espone all’interno della propria autovettura lo speciale ‘tagliando’ rilasciato dal Comune, ha la possibilità di parcheggiare la propria autovettura sia nei posti riservati dall’Autorità Comunale alle persone invalide ma anche di parcheggiare, sempre gratuitamente, sulle ‘strisce blu’. In questo modo i ‘furbetti del tesserino’ sottraggono posti sia a chi effettivamente ne ha bisogno, umiliando e costringendo chi ha seri problemi di salute ad estenuanti giri alla ricerca del parcheggio”. “Ma causano un danno – aggiunge – anche all’intera cittadinanza. Proprio perché, occupando (gratis) dei posti sulle strisce blu, li sottraggono, illegittimamente, alla disponibilità degli automobilisti e, di riflesso, causano un danno economico allo stesso Comune di Catanzaro, conseguente proprio l’illegittimo utilizzo dei ‘pass'”. “Considerato che chi utilizza un ‘pass’ intestato ad altro soggetto – sottolinea Di Lieto – commette un ‘illecito amministrativo’ e, in alcuni casi, potrebbe configurarsi un vero e proprio reato, il Codacons ha diffidato il Comune di Catanzaro ad effettuare una immediata verifica di tutti i pass rilasciati incrociandoli con i dati dell’Ufficio anagrafe”. “Chiediamo che il Comune ed il comandante della Polizia Municipale vogliano – conclude Di Lieto – per il doveroso rispetto nei confronti di chi ha seri problemi di salute, comunicare gli esiti dell’invocata verifica nel termine di sette giorni, caso contrario provvederemo a denunciare l’abuso alle competenti Autorità. Il Codacons chiede, infine, una verifica periodica di tutti i ‘pass invalidi’ con i dati dell’ufficio anagrafe, per evitare abusi e soprusi”.
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