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Marzo,29,2024

PONTE MORANDI, PERICOLO ANCHE A CATANZARO?

“Fidarsi e’ bene, non fidarsi e’ meglio. Questo detto di antica saggezza popolare ci ha spinti a documentarci direttamente sullo stato di salute del nostro Ponte Morandi in attesa che Anas Calabria esca dalle generiche e per nulla tranquillizzanti rassicurazioni. Con l’ausilio di un drone autorizzato abbiamo scattato, nella mattinata di venerdì alcune foto dei pilastri del viadotto. Cosi’ il gruppo di Forza Italia del Comune di Catanzaro, secondo cui gli scatti documentano un degrado evidente: “Le foto le consegneremo ufficialmente al sindaco Abramo in modo che possa, a sua volta, utilizzarle nel confronto che avra’ con l’azienda. Restiamo in attesa che Anas fornisca ufficialmente le carte e i documenti, assumendosi la piena responsabilita’ della sicurezza del Morandi”. A tal proposito martedi’ prossimo Abramo farà una verifica con l’Anas sul viadotto Morandi. Il ponte di Catanzaro è un’arteria di accesso al capoluogo calabrese inaugurata nel 1962 su un progetto opera dello stesso ingegnere che ha progettato il ponte sull’A10 a Genova. “Due anni fa – ha proseguito Abramo – ho sollevato la questione del viadotto all’Anas perche’ il ponte si era deteriorato. L’Anas mise subito la manutenzione in progettazione e poi la progettazione, e successivamente sono arrivati i finanziamenti. Adesso sono state fatte delle prove di carico: il primo lotto di lavori e’ gia’ partito e a dicembre dovrebbero partire il secondo e il terzo lotto. Martedi’ – ha concluso il sindaco – faro’ una verifica con l’Anas per vedere lo stato di questa prova di carico, e alla luce dell’esito valuteremo eventuali decisioni da prendere”. Intanto la tragedia di Genova fa tornare di drammatica attualita’ le problematiche connesse alla necessita’ di manutenzione di tutte le infrastrutture, delle opere d’arte come i viadotti, delle realizzazioni di edilizia civile come scuole ed ospedali e gli stessi edifici di private abitazioni. Il presidente di ANCE Cosenza Giovan Battista Perciaccante da tempo propone a tutti i livelli di Governo un piano di verifica, adeguamento e messa in sicurezza di tutte le opere in cemento armato realizzate prima dell’entrata in vigore delle norme antisismiche o che hanno superato un arco temporale di esercizio ritenuto critico da studiosi e ricercatori del settore. “Il caso delle infrastrutture e dei viadotti e’ uno di quelli che si potrebbe definire scolastico, tanto e’ facilmente prevedibile e scontato. Queste opere, infatti, vengono dimensionate tenendo conto dei volumi di traffico e soprattutto dei carichi che dovra’ sopportare nel tempo. L’aumento dei veicoli e l’evoluzione del traffico merci su gomma che ha raggiunto livelli inimmaginabili ai tempi della progettazione di molte di queste opere, ha reso le stesse non piu’ attuali perche’ sottodimensionate e quindi non piu’ in grado di rispettare gli obiettivi di progetto. “Purtroppo – aggiunge con amarezza il presidente Giovan Battista Perciaccante – i programmi di manutenzione non sono ritenuti utili a raccogliere i consensi elettorali e da tempo, quindi, non trovano posto nelle agende elettorali sempre piu’ curvate sui sondaggi e sulla cosiddetta pancia degli elettori. Salvo, purtroppo, tornare attuali in momenti drammatici come quelli di Genova o degli eventi sismici”.

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