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Aprile,23,2024

SEQUESTRO DA 30 MILIONI NEI CONFRONTI DI UN SOGGETTO CONDANNATO PER ESTORSIONE AGGRAVATA DAL METODO MAFIOSO

Dalle prime ore della mattinata è in corso, sul territorio calabrese ed  a Roma, una vasta  operazione di sequestro di beni,  per un valore di oltre  30 milioni di euro, da  parte dei militari della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di  Catanzaro,  con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità  Organizzata (S.C.I.C.O.) di Roma, coordinati dal Procuratore della Repubblica, Dott.  Nicola Gratteri, e dai Procuratori Aggiunti Dott. Vincenzo Luberto e Dott. Vincenzo Capomolla, in esecuzione di un decreto di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale emesso dal Tribunale di Catanzaro su richiesta di questa Procura Distrettuale. Il destinatario della misura ablativa è SARACO Antonio di  Badolato (CZ),  interessato nella nota operazione di polizia denominata “ITACA-FREEBOAT”, culminata nel mese di luglio 2013 con l’arresto di 25 soggetti, ritenuti affiliati della cosca  GALLACE/GALLELLI  operante in Guardavalle, Badolato e su tutta la fascia del basso ionio catanzarese. Nell’ambito delle citate indagini erano emersi due episodi di estorsione compiuti da  Antonio  SARACO nei confronti di due imprenditori modenesi responsabili della  società titolare della struttura portuale di  Badolato. Già in precedenza, a seguito delle investigazioni  svolte dalle  Fiamme Gialle sotto la  direzione di questo Ufficio, parte dei beni  riconducibili ad Antonio SARACO  erano  stati cautelati con un sequestro preventivo in ambito penale,  eseguito nel novembre del 2016. Successivamente, a seguito di alcuni riscontri investigativi, i Finanzieri accertavano  un’ipotesi di intestazione fittizia di beni posta in essere da  Antonio SARACO e dal figlio Pasquale , avente ad oggetto una società e il relativo complesso dei beni  aziendali, tra cui un conto corrente bancario. Anche detti beni venivano cautelati con  un sequestro preventivo. Le ulteriori indagini patrimoniali condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria/G.I.C.O. di Catanzaro,  con la collaborazione dello S.C.I.C.O. di Roma, prodromiche all’emanazione del sequestro di prevenzione, hanno consentito di ricostruire in capo al proposto un notevole complesso patrimoniale il cui valore  è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e all’attività economica svolta. Tra i beni sequestrati spicca un noto complesso turistico alberghiero sito nel comune di Badolato. Detta struttura ricettiva, che si estende su una superficie di  60.000 metri quadrati, composta da un lussuoso albergo, due piscine, un ristorante e  un campo sportivo, è stata edificata a partire dalla prima metà degli anni ’90. Ampliata negli anni successivi, è oggi considerata un’importante meta turistica ricercata per il confort e la modernità dei servizi offerti. Sequestrata anche la società con sede a Roma, che gestisce l’intero complesso turistico. Gli ulteriori beni oggetto del provvedimento ablativo comprendono una lussuosa villa a Roma, altre due società anch’esse con sede a Roma, esercenti rispettivamente l’attività di agenzia viaggi/tour operator e l’attività alberghiera. Una di dette società  romane gestisce -in affitto – un prestigioso  villaggio turistico a Parghelia (VV), cittadina limitrofa alla rinomata Tropea, nel tratto di territorio calabro denominato “Costa degli Dei”. In Calabria la Guardia di Finanza ha sequestrato  inoltre n. 5 magazzini (rispettivamente uno  a Montepaone, due a Taverna e  due Satriano), n. 3 locali commerciali (uno a Montepaone e due a Davoli), n.  2 appartamenti a Satriano, n. 26 appartamenti, 3 magazzini, 2  fabbricati e 16 terreni a Badolato, n. 2 autovetture, n. 1 motociclo, quote di due società con sede una  a Cosenza e l’altra a  Catanzaro, operanti  rispettivamente nel settore  edile e ricettivo, e diversi rapporti  bancari e finanziari.

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