ARTE, LE OPERE DI BANKSY IN MOSTRA A ROMA FINO ALL'11 APRILE

L’invisibilità, la scelta di distruggere le icone pop, le collaborazioni con gli altri artisti, l’impegno senza bandiere politiche. Oltre il muro da cui nasce l’opera di Banksy, lo spazio Cinquecentesco del Chiostro del Bramante a Roma ospita fino all’11 aprile “Banksy a visual protest”, una mostra posticipata a causa dell’emergenza sanitaria che apre al pubblico con nuove modalità di visita: prenotazioni solo online e piccoli gruppi distanziati ogni 15 minuti ma libertà di circolazione all’interno dello spazio espositivo. Si tratta di un percorso di oltre 100 opere che raccontano nel dettaglio la ricerca di Banksy, artista misterioso, di cui si sa poco o nulla, e che di questa invisibilità ha fatto parte rilevante della sua fortuna. Un linguaggio semplice il suo, tipico della street art da cui trae origine, con temi ricorrenti che vengono ben espressi in questa mostra, dove ci sono molte delle sue opere iconiche oramai entrate nell’immaginario comune: la denuncia della violenza, il pacifismo, la battaglia contro le contraddizioni del capitalismo, il potere dell’amore, la povertà ai margini di una civiltà ricca e molto altro. Da Love is in the Air a Girl with Balloon; da Queen Vic a Napalm, da Toxic Mary a HMV, dalle stampe realizzate per Barely Legal, una delle più note mostre realizzate, ai progetti discografici per le copertine di vinili e CD. E poi un video che illustra le opere che qui non sono potute entrare, quelle rimaste sui muri perlopiù scrostati delle città simbolo che entrano nelle sue opere: Bristol, Londra, New York, Gerusalemme, Venezia.