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Aprile,26,2024

BREXIT, IL REGNO UNITO NON FA PIU' PARTE DELL'UNIONE EUROPEA

Il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea e la folla brexiteer riunita a Westminster Square esplode in un boato di giubilo, nel canto dell’inno nazionale (God Save the Queen), fra fuochi d’artificio slogan e una marea di Union Jack a sventolare sotto il cielo di Londra. Il passaggio epocale, in cui la storia dell’isola e del continente hanno voltato pagina ammainando le rispettive bandiere, è stato segnato dal conto alla rovescia proiettato sulla facciata di Downing Street sullo sfondo dei colori del vessillo britannici: fino allo 0, scattato esattamente alle 23 ora locale, quella del meridiano di Greenwich, la mezzanotte del primo febbraio in Italia ed Europa centrale, Bruxelles compresa. Poi si è udito il suono delle campane del Big Ben, ma solo in forma virtuale poiché l’originale è chiuso per restauro. Il countdown è stato proiettato a cifre cubitali pure sulle bianche scogliere di Dover, di fronte alla Manica e alle coste francesi. Mentre in Irlanda del Nord, una linea non tracciata ricompare al confine con la Repubblica di Dublino. La Gran Bretagna saluta l’Ue e la Manica torna a essere un confine europeo, fra il continente e l’isola. E’ bastato lo scoccare di un minuto a chiudere una pagina di storia durata quasi mezzo secolo, dal 1973 a oggi: quella del matrimonio, d’interesse eppure non privo di frutti, tra Londra e Bruxelles. La Brexit diventa realtà nella notte, l’Union Jack e la bandiera azzurra con le stelle europee si separano, fra i festeggiamenti colorati, ma non proprio oceanici del popolo euroscettico, le recriminazioni di gruppi ancor più sparpagliati d’irriducibili del fronte pro Remain e il rammarico di molti: nel Regno come in altri Paesi, Italia compresa.

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