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Crotone
Aprile,17,2024

CLAN EMERGENTE DI ROCCABERNARDA, PESANTI CONDANNE DEL TRIBUNALE DI CROTONE

di Antonio Capria
Pesanti condanne inflitte dal Tribunale di Crotone nel processo scaturito dall’operazione Trigarium condotta dai Carabinieri nel luglio del 2018, con cui è stata sgominata la cosca emergente dei Bagnato di Roccabernarda. Le indagini coordinate dalla Procura distrettuale guidata da Nicola Gratteri hanno consentito anche di fare luce sull’omicidio di Rocco Castiglione avvenuto nel 2014, per cui è in corso il processo in Corte di Assise. Al collegio presieduto da Abigail Mellace (a latere Anna Cereta e Odette Eronia) il pm della Dda Paolo Sirleo aveva chiesto per i 14 imputati condanne per quasi 200 anni di carcere complessivi per reati che vanno dall’associazione mafiosa, ad estorsione, ricettazione e porto illegale di armi.
Per Antonio Santo Bagnato, ritenuto al vertice dell’organizzazione, il Tribunale ha emesso una condanna a ventiquattro anni e mezzo di carcere (la richiesta era di 30 anni), 12 anni e mezzo per il figlio Giuseppe Bagnato. Le altre condanne sono per: Antonio Marrazzo 18 anni, Antonio Cianflone 16 anni e 8 mesi, Maurizio Bilotta 14 anni e 3 mesi, Michele Marrazzo 12 anni e mezzo, Mario Riccio 12 anni, Salvatore Aprigliano 5 anni, Emanuele Valenti Carcea 4 anni e 3 mesi. Condannati anche anche funzionari e professionisti del Comune di Roccabernarda coinvolti nell’inchiesta: Giovanni Iaquinta 3 anni e mezzo, Luigi Piro 2 anni, Domenico Colao un anno e mezzo, Salvatore Fonte un anno e mezzo (per questi ultimi tre la pena è stata sospesa). Sei anni e un mese di carcere per il collaboratore di giustizia Domenico Iaquinta, che con le sue dichiarazioni ha contributo a fare emergere elementi utili alle indagini sull’attività della cosca.
Il Tribunale ha condannato gli imputati al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite in giudizio, quantificati in 70 mila euro per la Regione Calabria e 30 mila euro per il Comune di Roccabernarda.

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