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Aprile,27,2024

COVID-19, NIGRO (UIL-FLP): PER FRONTEGGIARE L'EMERGENZA BISOGNA AVERE GLI STRUMENTI

“Con l’emergenza Covid-19 la paura, di non poter fronteggiare l’emergenza sanitaria nella Regione Calabria, aumenta ancor di più difronte alla consapevolezza di avere strutture sanitarie chiuse, carenza di personale medico e sanitario e insufficienza dei dispositivi individuali di protezione, unico scudo di difesa per chi deve fronteggiare situazioni di emergenza, è il caso di dire: ‘avere un esercito senza armi’”. E’ quanto scrive in una nota Luigi Nigro, delegato sindacale della UIL FLP di San Giovanni in Fiore. “L’epidemia Covid-19 ha raggiunto livelli molto preoccupanti che potrebbero amplificarsi nell’imminente, ove non dovessero essere rispettate le dovute precauzioni. Se tale situazione ha messo in ginocchio le regioni del Nord Italia, eccellenze della sanità nazionale, in Calabria si cerca di limitare il contagio non solo per tutelare la salute delle persone ma soprattutto per affrontare la crisi di una sanità ormai al collasso che si sforza di garantire le prestazioni ordinarie. Ancor di più, nello specifico, è la grave condizione in cui versa il territorio di San Giovanni in Fiore – spiega l’infermiere del 118 – dove tutto c’è stato sottratto in maniera irrazionale e brutale, dove sono stati soppressi tanti servizi di primaria importanza, lasciando una Comunità ed il suo hinterland nell’incertezza e nella confusione con l’unica speranza di trovare risposte negli Hub e Spoke di riferimento ormai sovraccaricati e distanti dal nostro territorio, almeno 60 km dall’Hub di Cosenza, perennemente carente di posti letto, 110 km dallo Spoke di Paola e 120 km da quello di Cetraro; raggiungerli, specie d’inverno con le strade innevate, richiede molto più tempo che in condizioni normali, se a tutto ciò aggiungiamo la prossima ed imminente chiusura, per lunghi mesi, del ponte di Celico, la situazione si complica ancora di più. Un Governo Nazionale che ha commissariato la nostra Sanità da oltre 10 anni, che con la politica dei tagli ha ridotto la Sanità Pubblica ormai inesistente a vantaggio di quella privata e di quella del Nord d’Italia, favorendo la migrazione sanitaria, una politica che non ha capito in tempo e per tempo il ruolo degli ospedali periferici, in particolare quelli delle zone disagiate, che andavano e vanno immediatamente rimessi in funzione, attrezzati, organizzati e riempiti di personale dedito, partendo da quelli più interni come il nostro presidio, infine ma non per ultimo la grossa difficoltà comunicativa e di confronto con l’Azienda Sanitaria di Cosenza che non dà più risposte in merito. Analizzando quanto esposto, noi della UIL-FPL chiediamo che il nostro ospedale di riferimento sia Crotone che dista solo 50 km con una viabilità più favorevole, inoltre ci interroghiamo sul perché, la politica locale non si adopera immediatamente affinché tutto ciò ci sia concesso”.

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