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Crotone
Marzo,29,2024

DIPENDENTI DELL'ASP IN MALATTIA, L'ORDINE DEI MEDICI DI CROTONE CHIEDE CHIAREZZA

“Non possiamo giustificare gli eccessi certificativi registrati, ma, nel contempo, corre l’obbligo di analizzare nei dettagli le varie contingenze e specificità, onde poter ricondurre il fenomeno nelle sue reali dimensioni (vedi personale medico e non in quarantena a causa dei numerosi contagi e contatti registrati nella nostra ASP, pregressi stati di malattia già in essere, alcuni dei quali anche per motivi oncologici, ecc.)”. E’ l’Ordine dei Medici di Crotone ad intervenire sulla vicenda delle assenze per “malattia” di circa 300 dipendenti dell’azienda e chiedere chiarezza. L’Ordine pitagorico rimarca l’impegno di tutti i medici che “stanno dando prova di grande abnegazione e generosità nell’esercizio della professione, seppur in carenza dei Dispositivi di Protezione Individuali e ad organico ridotto, mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella dei propri familiari, nonché gravati da carichi di lavoro cronicamente esuberanti già nell’ordinario”, chiarendo che “quest’Ordine non vuole e non deve assolutamente avallare, né legittimare, condotte professionali di quei singoli, che, qualora venisse appurato aver contravvenuto ai più vincolanti e strutturali dettami Deontologici, avrebbero contribuito nella determinazione di un immeritato ed irreparabile danno di immagine”. Medici che “in preda ad un diffuso stato di panico con ricadute sulla percezione del proprio stato di salute seppur consci, i medici per lo più si sono trovati, tra l’altro ‘a mani nude’, nel difficile compito di dover discernere, in scienza e coscienza, condizioni di salute, appunto, distorte da un particolare stato psicologico sociale dal difficile controllo”. L’Ordine dei Medici di Crotone, infine, invita l’Asp, in vista dell’arrivo dei DPI, “a porre in essere tutte le più varie, necessarie ed opportune attività di sua competenza, in modo che i medici e gli altri operatori sanitari possano essere dotati degli strumenti che li mettano in condizioni di poter svolgere la loro meritoria opera in sicurezza e serenità di azione e di giudizio”.

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