LUCANO: "SOGNO DI TORNARE SINDACO ED IL NOBEL PER LA PACE PER RIACE"

“Mi auguro che si possano risolvere nel più breve tempo possibile gli ultimi problemi legati alla misura cautelare che non mi consente di tornare a Riace e spero di poter indossare di nuovo la fascia di sindaco per riscattarmi e anche per un fatto morale”: lo dice all’ANSA Domenico Lucano, sindaco sospeso di Riace che, dopo la sospensione dall’incarico, vive nel vicino comune di Caulonia. In trasferta a Roma, non smette di propagandare con entusiasmo il ‘modello Riace’ che ha fatto il giro del mondo. “E’ una terra che, nonostante i suoi problemi, ha aperto le porte lanciando un forte messaggio di umanità e speranza”, dice Lucano, augurandosi che la proposta di candidare Riace al Premio Nobel per la Pace possa andare a buon fine. Ribadisce che non è sua intenzione candidarsi alle Europee, ma che il suo posto è lì, nella sua terra e vicino alla sua gente. “Il mio stato d’animo – racconta – muta continuamente. Vivo spesso momenti di tristezza e di sconforto per l’ingiustizia subita, ma mi invitano ovunque per raccontare la storia della mia terra e questa è la cosa che mi gratifica di più”. Si sente vittima di un processo politico? “Non voglio cercare giustificazioni – risponde – ma credo che l’attuale periodo influenzi notevolmente quello che sta accadendo a tutti i livelli”. “Oggi ho ricevuto una telefonata dallo staff di Wim Wenders. Dopo avere girato il cortometraggio ‘Il Volo’, dedicato all’esperienza di accoglienza di Riace, vuole intervistare me, Papa Francesco e Ramadullah, il bambino afgano sopravvissuto alla guerra che fabbricava aquiloni e li faceva volare nel cielo di Riace come simbolo di libertà”, racconta Lucano. “Ho perso le tracce di questo bambino. Non so in che parte del mondo si trovi… Lo porto sempre nel cuore. E’ un piccolo uomo – spiega – che ha vissuto il dramma della guerra e ne racconto’ già in passato gli orrori a Wenders”. La solidarietà da parte di molti personaggi di spettacolo, a partire da Beppe Fiorello, protagonista della fiction di Rai1 su Mimmo Lucano (la cui messa in onda è stata sospesa), è forte. “Mi sono emozionato – dice Lucano – quando mi hanno chiamato per dirmi che l’ex cantante dei Nomadi, Danilo Sacco, si era interessato a me. Mi ha scaldato il cuore”, dice, mentre gli squilla il telefono con la suoneria di ‘Ti lascio una parola (Goodbye)’ dei Nomadi cantata proprio da Sacco.
“Oggi più che mai – gli fa eco il cantante – c’è bisogno di qualcuno che dia una mano, che proponga una soluzione, che si muova. C’è assuefazione alla paura e all’indifferenza, ma gli italiani non sono così. Il messaggio del mio album ‘Gardè’ è che bisogna essere curiosi, muoversi e avere voglia di migliorare le cose. Dobbiamo essere informati e curiosi – conclude Sacco – perché la disinformazione è il primo passo verso la distruzione della democrazia e del libero pensiero”.


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