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Aprile,26,2024

MILLE FALSI RICOVERI AL SANT'ANNA HOSPITAL

Dieci milioni di euro di rimborsi dal Servizio sanitario regionale percepiti illecitamente tra il 2013 ed il 2019, per mille falsi ricoveri in terapia intensiva coronarica. E’ la presunta truffa scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro che hanno notificato la misura del divieto di esercitare attività professionale e imprenditoriale per 12 mesi al legale rappresentante e al direttore generale della clinica Villa Sant’Anna di Catanzaro, il centro di riferimento regionale di alta specialità per il trattamento e la cura delle malattie cardiovascolari. L’accusa è di truffa aggravata e continuata ai danni del servizio sanitario e frode nelle pubbliche forniture. I finanzieri hanno sequestrato beni per 10 milioni e mezzo di euro a carico della clinica, del legale rappresentante, del direttore generale e del direttore sanitario in carica dal 2010 fino ad agosto 2019. Secondo le indagini, la truffa ruotava attorno al reparto di unità terapia intensiva coronarica (Utic), ufficialmente operante nella clinica ma per gli inquirenti mai entrato in funzione. La casa di cura era accreditata dal 2013 per la gestione di posti-letto Utic, destinati al trattamento delle patologie cardiache acute, ma il reparto risultava privo delle attrezzature e del personale medico e paramedico adeguatamente preparato e in numero sufficiente a garantire l’assistenza “h24”. I pazienti cardiologici acuti venivano assistiti nei reparti di cardiologia o di unità terapia intensiva post-operatoria, mentre i posti letto ufficialmente destinati al reparto Utic ospitavano ricoveri ordinari. Grazie a questo sistema, secondo l’accusa, la casa di cura è riuscita a ottenere tra il 2013 e il 2019 dal Servizio sanitario regionale un illecito profitto di 10 milioni e mezzo di euro. Le indagini proseguono per accertare l’eventuale coinvolgimento di altri dipendenti della clinica, ma anche di funzionari e dirigenti dell’Asp di Catanzaro e della Regione Calabria, che dovevano verificare i requisiti necessari per l’accreditamento, e che evidentemente non hanno fatto.

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