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Aprile,19,2024

'NDRANGHETA, CONFISCATO L'IMPERO DI UN IMPRENDITORE REGGINO

Un patrimonio del valore complessivo di oltre 26 milioni di euro è stato confiscato dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Dda, a Giuseppe Chirico, imprenditore affermatosi nel settore della grande distribuzione alimentare, operante secondo l’accusa, in stretti rapporti con le cosche di ‘ndrangheta Tegano e Condello, operanti nel mandamento “Reggio Calabria città”. A Chirico è stata notificata anche la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale. Il provvedimento conferma quanto precedentemente disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale reggino, con cui erano state applicate la misura di prevenzione patrimoniale del
sequestro di beni, nonché quella personale nei confronti dell’imprenditore. Il nome di Chirico era emerso nell’ambito dell’operazione “Fata Morgana” (i cui sviluppi sono poi confluiti nel più vasto processo “Gotha”). Secondo l’accusa, con il costante appoggio assicuratogli dalle potenti cosche del quartiere Gallico di Reggio Calabria, aveva imposto illecitamente le proprie attività commerciali (in particolare quelle della società “So.R.Al. – Società Reggina Alimentari di Chirico Giuseppe & C. S.a.s.”) nel settore della grande distribuzione alimentare, anche all’interno del centro commerciale “Perla dello Stretto” di Villa San Giovanni (RC). Il G.I.C.O. e la compagnia Reggio Calabria erano stati delegati dalla locale Dda a svolgere indagini finalizzate a individuare l’intero patrimonio dell’imprenditore e del suo nucleo familiare, i cui esiti avevano consentito di avanzare alla competente sezione del Tribunale reggino una proposta di applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti dello stesso. Le indagini economico-patrimoniali avrebbero consentito di accertare la sussistenza di una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e il profilo patrimoniale del nucleo familiare di Chirico grazie, sostengono gli inquirenti, ai redditi accumulati in qualità di “imprenditore mafioso” sotto l’influenza di due delle più potenti cosche reggine. Nel corso
del 2017, erano state applicate nei confronti dell’uomo la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale e la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di un terreno, di un veicolo, di 17 rapporti finanziari e della società “So.R.Al. – Società Reggina Alimentari di Chirico Giuseppe & C. S.a.s.”, incluse la totalità delle partecipazioni sociali e la totalità del complesso aziendale di quest’ultima, comprendente
28 tra terreni e fabbricati, 2 veicoli e 5 rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 26 milioni di euro.

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