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Crotone
Aprile,25,2024

OMICIDIO CATERISANO, SI SETACCIA NELLA SUA VITA ALLA RICERCA DI UN MOVENTE

Due omicidi in poche ore. Un record poco inviabile per il territorio crotonese che ritorna ad essere attenzionato per fatti di sangue. Dopo la sparatoria del Bar Moka, consumatasi dopo la mezzanotte di giovedì e nella quale è stato assassinato Stefano D’arca, 54enne noto alle forze di polizia e avventore del locale, ieri nel pomeriggio un’altra esecuzione questa volta a Isola Capo Rizzuto. A cadere sotto i colpi di una pistola calibro 9 è stato il 67enne Giuseppe Caterisano. Inquietante la dinamica, l’ora e il luogo del l’omicidio. Sono infatti le prime ore del pomeriggio, intorno alle 15,30 e Caterisano apre la porta di casa sua, in zona Capo Bianco del comune di Isola, al suo assassino che lo fredda con una serie di colpi. La morte arriva improvvisa, sul selciato saranno rinvenuti 4 bossoli di cui tre indirizzati alla testa. Una esecuzione in pieno stile e con tante ombre anche se Caterisano non era un nome nuovo alle forze dell’ordine. Era infatti finito indagato e condannato qualche anno fa per spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di arma da fuoco e reati contro il patrimonio. Ma il suo nome non era mai apparso nelle tante operazioni contro la ‘ndrangheta di Isola, motivo per il quale lascia aperto tutto un ventaglio di ipotesi circa il movente e soprattutto l’autore o gli autori del gravissimo fatto di sangue. Caterisano era molto conosciuto non solo a Isola ma anche a Crotone. Nella sua professione di imprenditore edile aveva svolto diversi lavori nella città capoluogo come per esempio la realizzazione del PalaKrò nel quartiere Tufolo e l’inizio dei lavori della piscina olimpionica in via Giovanni Paolo II. I carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto e gli uomini del colonnello Alessandro Colella del comando provinciale di Crotone, si sono messi subito al lavoro per cristallizzare il luogo del delitto, per scavare nel passato della vittima e per capire soprattutto se e chi fossero i suoi nemici e i vantaggi a loro derivanti dall’eliminazione del Caterisano. Ma come si diceva prima, le piste che gli inquirenti stanno setacciando sono tante. Da quella malavitosa, a quella per interessi, passando a quella familiare e senza scartare nemmeno quella passionale.
 

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