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Crotone
Aprile,25,2024

RADIOTERAPIA A CROTONE, GENTILE: NON SOTTOPONIAMO I PAZIENTI ONCOLOGICI AD ULTERIORI SOFFERENZE

“In questi giorni è venuta alla luce una problematica, purtroppo attesa, inerente l’erogazione delle prestazioni di radioterapia oncologica presso il Marrelli Hospital, che coinvolge in primo luogo i cittadini della provincia di Crotone. Tuttavia, visto l’accesso documentato in questa struttura di radioterapia oncologica da parte di pazienti provenienti anche dalle altre province della Regione Calabria,​ la questione acquisisce carattere regionale. La previsione per l’anno in corso sui fabbisogni territoriali prodotta dalla ASL di Crotone, documentava la necessità di assicurare un volume di prestazioni di radioterapia oncologica ben al di sopra di quella stimata per l’anno precedente. Il management del Marrelli Hospital, consapevole di ciò, si sottoponeva ad uno sforzo imprenditoriale acquistando un secondo Linac ad alta tecnologia, gemello di quello già installato, al fine di assicurare, oltre che una continuità di cura, una più ampia accessibilità per tutti i pazienti che ne avessero fatto richiesta, visto che si tratta di una terapia “salvavita”. Nonostante l’eccellente lavoro sia in termini di programmazione che di adeguamento effettuato dalle strutture pubbliche (ASL) e private (Marrelli Hospital) che operano sul territorio, purtroppo ancora una volta si è dovuto registrare un disallineamento con i preposti uffici regionali nel rendere operativo il lavoro esercitato sul territorio. L’ufficio del Commissario alla sanità calabrese, non ha tenuto conto della richiesta avanzata dall’ ASL di Crotone, producendo il risultato che​ oggi si è manifestato: il rischio di sospensione dell’erogazione di prestazioni di radioterapia oncologica presso il Marrelli Hospital per il raggiungimento del limite di budget destinato alla struttura per l’anno in corso. Ciò evidenzia il limite di una programmazione sanitaria regionale che, sottoposta da troppi anni al regime di commissariamento, ha portato la Regione Calabria ad essere il fanalino di coda nella classifica nazionale per​ la qualità dei servizi sanitari offerti. La politica del taglio trasversale non ha portato sensibili benefici al deficit finanziario del bilancio per la sanità calabrese, mentre ha aggravato la carenza di disponibilità di servizi sanitari qualitativamente in linea con le regioni del centro-nord. Ciò ha costretto i cittadini calabresi a soddisfare altrove i propri e legittimi fabbisogni, incrementando anno dopo anno la piaga della mobilità passiva sanitaria che, sebbene non nell’immediato, è causa di un ulteriore disavanzo nei conti della Regione Calabria. Il diritto alla cura è tutelato dalla Costituzione Italiana e dovrebbe pertanto essere garantito, in termini qualitativi e di accessibilità, su tutto il territorio nazionale. Nella mia esperienza ed in quella reperibile nella letteratura internazionale è sempre di più evidente la correlazione tra precocità di diagnosi e cura e risultati in termine di controllo locale e sopravvivenza nella patologia oncologica. Il miglior alleato del cancro è la lista d’attesa. A nulla valgono le conquiste tecnologiche, onerose in termini di risorse umane ed economiche, nell’ambito della battaglia oncologica se, a causa di una incivile ed inaccettabile lunga attesa, a fronte di una patologia in fase iniziale ci troviamo a combattere una patologia localmente avanzata o peggio metastatica. Oltre a inficiare le probabilità di guarigione di questi pazienti, li sottoporremo a trattamenti lunghi, dolorosi ed economicamente molto più costosi.”

Prof. Piercarlo Gentile
Direttore Centro Radioterapia UPMC Roma
Coordinatore Scientifico Radioterapia MH

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