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Marzo,29,2024

SANITÀ, LORENZIN: I COMMISSARIAMENTI SONO STATI UN FALLIMENTO

di Antonio Capria Ammette il fallimento dei commissariamenti della sanità l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a Catanzaro per partecipare ad un convegno organizzato dalla Cisl Medici. “Il meccanismo così come portato avanti negli ultimi 10 anni non funziona – ha spiegato – perché senza l’accordo con le direzioni regionali la gestione è stata di fatto impossibile e si è tradotta soltanto in conflitto”. Per l’ex ministro occorre quindi “cambiare il paradigma” dei commissariamenti, lasciando il governo del sistema sanitario alla Regione e intervenendo direttamente sulle aziende sanitarie e ospedaliere in crisi. “Se l’attuale modello di commissariamento non ha funzionato – ha spiegato Lorenzin – non si possono comunque lasciare al proprio destino le Regioni che non garantiscono i livelli essenziali di assistenza ai pazienti o che sprecano le risorse, perché a pagare è sempre il cittadino. Per questo bisogna pensare di commissariare le singole aziende territoriali ed ospedaliere qualora abbiano dei deficit dal punto di vista amministrativo – per questo avevo pensato ad un piano di rientro per gli ospedali in crisi – ma soprattutto nell’erogazione dei Lea, sull’organizzazione dei Pdta, che riguardano in sostanza la vita delle persone. L’idea è quella di mandare dal livello centrale una sorta di task force composta da direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo, con l’obiettivo di rimettere in funzione una macchina che quasi sempre ha solo problemi di tipo organizzativo”. Accanto all’efficienza organizzativa, i commissari dovranno opportunamente formare il management, per poi riconsegnare l’azienda alla Regione “non solo in una condizione migliore di quella in cui l’hanno trovata, ma anche con un adeguato livello di formazione e una capacità di monitoraggio”. “Credo che questa sia una via da tentare – ha concluso Lorenzin – perché da un lato si può realmente aiutare chi ha bisogno, dall’altro si possono prevenire quei comportamenti da parte delle amministrazioni politiche che non sempre mirano ad aggregare il meglio. E la differenza si vede, perché quando un’azienda viene presa in mano da un bravo direttore, in soli sei mesi cambia la musica”.]]>

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