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Aprile,24,2024

Tre agguati, due vittime, otto arresti

Tre agguati mafiosi, con due vittime, tra il 2002 e il 2006. Tutti compiuti nel Vibonese e tutti, fino ad oggi, rimasti insoluti. La Dda di Catanzaro ha fatto chiarezza, ed ha arrestato otto persone ritenute responsabili dell’omicidio di Mario Franzoni, avvenuto nel 2002 a Porto Salvo di Vibo Valentia, dell’omicidio di Giuseppe Salvatore Pugliese Carchedi e del tentato omicidio di Francesco Macrì, avvenuti nel 2006 sulla statale 522 tra Vibo Marina e Pizzo Calabro, tutte vittime di agguati mafiosi. I nomi degli arrestati: Nazzareno Felice, Michele Fiorillo, Rosario Fiorillo, Vincenzo Giampà, Nazzareno Mantella, Salvatore Mantella, Rosario Primo Mantino. Le attività d’indagine, supportate anche dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, Giuseppe Giampà, Raffaele Moscato, Pasquale Giampà, Andrea Mantella, hanno permesso di fare luce, oltre che sui moventi degli omicidi, anche sui mandanti e sugli esecutori materiali dei gravi fatti di sangue. La cosca dei Piscopisani, ai quali apparterrebbero le otto persone arrestate dalla polizia, aveva cercato di veicolare l’idea che i delitti avessero un movente privato. Per Mario Franzoni negli ambienti criminali vibonesi era stata fatta circolare la voce che fosse stato ucciso in seguito a un litigio. Per Giuseppe Salvatore Pugliese Carchedi era stato riferito che il delitto era da ascrivere ad una relazione che il giovane intratteneva con la figlia minorenne di un esponente della criminalità organizzata. In realtà, secondo quanto emerso dalle indagini, le vicende private, che effettivamente c’erano, sarebbero da calare in un contesto articolato relativo ai rapporti di forza in seno all’organizzazione criminale. Pugliese Carchedi, quindi, secondo gli investigatori, era stato ucciso per punirlo perché si ribellava alla cosca compiendo dei reati all’insaputa della ‘ndrina.

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