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Aprile,26,2024

REGIONE: CORTE DEI CONTI, "IMPATTO NEGATIVO DELLE PARTECIPATE E DEGLI ENTI STRUMENTALI"

“L’impatto negativo delle società partecipate e degli enti strumentali sul bilancio della Regione e’ sia in termini di costi che di rischi”. Lo sottolinea la Sezione di controllo della Corte dei Conti nella relazione per il giudizio di parifica del rendiconto 2017 della Regione Calabria. Nella relazione un capitolo ad hoc è dedicato agli enti strumentali e alle società partecipate, interessate dal processo di razionalizzazione richiesto dal Testo Unico sulle società pubbliche (decreto legislativo 175 del 2916). Per quanto concerne le partecipate, “l’occasione offerta dal Testo unico – scrive la Corte dei conti – poteva essere preziosa ai fini di una revisione di questi enti, significativa e attenta ai costi, ma questa occasione non sembra essere stata sfruttata al meglio dalla regione. Infatti, nel piano di revisione straordinaria, adottato con Dgr 424 del 2017 manca, in primo luogo, una valutazione degli effettivi risparmi che la razionalizzazione dovrebbe apportare alle finanze regionali. I dati trasmessi dalla Regione mostrano esborsi per circa 60 milioni di euro annui a favore delle partecipate, i due terzi dei quali relativi a corrispettivi per servizi svolti e la restante parte rappresentata da contributi versati in conto capitale. La policy di riduzione dei costi sostenuti dalle partecipate – spiega ancora ma magistratura contabile – non appare attualmente gestita in modo ottimale: la Regione infatti ha previsto il contenimento delle spese interne di queste società attraverso obiettivi ‘statici’ mentre sarebbe stato opportuno fissare anche obiettivi ‘dinamici’ che tenessero conto di ciascuna realtà aziendale e delle sue specificità”. La Corte dei Conti poi evidenzia che le società partecipate “versano per lo più in una difficile condizione finanziaria: occorrerebbe pertanto che la Regione effettuasse approfondite riflessioni su ciò che ritiene realmente e attualmente essenziale per i suoi fini strategici”. La magistratura contabile si sofferma poi anche sugli enti sub-regionali, cioe’ gli enti strumentali e le fondazioni in cui la Regione Calabria detiene partecipazioni, come l’Arsac, l’Arpacal, l’Aterp, Calabria Verde, Calabria Lavoro, fondazione Film Commissione e fondazione Meidterranea Terina. In premessa la Corte dei Conti dà “atto che la Regione Calabria sta ponendo in atto notevoli sforzi per l’approvazione delle rendicontazioni e dei bilanci, tuttavia appare necessari insistere affinché la Regione prosegua il cammino teso ad assicurare per questi enti maggiore rigore nel rispetto delle regole di formazione approvazione dei bilanci, con l’instaurazione di flussi informativi tempestivi e costanti e il recupero dell’efficienza dell’azione amministrativa”. La Sezione di controllo della Corte dei Conti infatti riscontra diverse “criticita’” di questi enti, come il fatto che – è il caso di Calabria Verde, Calabria Lavoro e Arsac – presentano “un elevatissimo grado di dipendenza finanziaria dalla Regione, dalla quale traggono la quasi totalità delle entrate correnti (nel solo 2017 la Regione Calabria ha trasferito a questi enti contributi per circa 267 milioni), il fatto che “hanno una struttura dei costi fortemente sbilanciata alla copertura delle spese di auto-amministrazione, in particolare del personale, che assorbono anche il 70-80% delle risorse in entrata”, e il fatto che “producono beni e servizi la cui utilità è poco misurabile”. L’invito finale della Corte dei Conti alla Regione è quello di “valutare se le performance prodotte da società partecipate ed enti sub regionali siano adeguate in relazione ai costi sostenuti dalla Regione”.

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